Dal sito della Regione Abruzzo:
Pescara, 23 ott. – Nasce come attività di supporto alle vittime di reato ma si rivolge anche agli autori di reato: si tratta della Giustizia riparativa, entrata nell’alveo degli istituti giuridici con la riforma Cartabia – si apprende dal portale web ufficiale. La Giustizia riparativa scaturisce da una prospettiva diversa di giustizia, per la quale l’esigenza primaria non è quella di punire il reo, ma quella di individuare il modo migliore per riparare il danno cagionato dal reato – aggiunge testualmente l’articolo online. La riparazione assume una valenza soprattutto etica, con l’obiettivo di farsi carico della sofferenza fisica e psicologica della vittima e di responsabilizzazione del reo, attraverso l’adesione a percorsi di mediazione – si apprende dalla nota stampa. Un primo bilancio dell’attività in Abruzzo verrà tracciato giovedì 26 ottobre dalle ore 15 nell’auditorium Petruzzi del Museo delle Genti a Pescara nel corso di un convengo dal titolo: “Raccontare la Giustizia riparativa”. Le prime attività in tema di Giustizia riparativa sono state rese possibili grazie al progetto nazionale Rime (Riparazione Mediazione Vittime), finanziato dalla Casse Ammende, in partenariato con la Regione Abruzzo, il Tribunale di Sorveglianza, quello per i minorenni, l’amministrazione penitenziaria, Anci Abruzzo e Garante dei detenuti.
In Abruzzo le prese in carico del servizio di giustizia riparativa, su invio degli organismi giudiziari e dei servizi sociali della giustizia, sono stati 70 autori di reato e un numero pari di vittime e si è provveduto a strutturare azioni di mediazione penale o, in alternativa, percorsi di giustizia riparativa – si apprende dal portale web ufficiale. Il Servizio di assistenza alle vittime di reato ha registrato l’accesso di n.25 vittime cui sono state destinate, a seconda dell’esperienza di vittimizzazione, le seguenti prestazioni: accoglienza, informazione sui diritti, sostegno psicologico, accompagnamento ad altri Servizi – aggiunge la nota pubblicata. Attività di presa in carico sono state strutturate in forma dedicata anche all’interno degli Istituti penitenziari della regione, registrando un accesso di n.50 ospiti che hanno preso parte ai cosiddetti dialoghi riparativi, finalizzati alla elicitazione dell’attenzione nei confronti della vittima e del danno inferto – recita il testo pubblicato online. Coinvolti anche 200 studenti delle scuole abruzzesi tra gli 11 e i 18 anni ai quali sono stati illustrati i primi rudimenti della “cultura della riparazione” mediante attività laboratoriale – recita la nota online sul portale web ufficiale. US 231023
Lo riporta una nota diffusa, oggi, dalla Regione Abruzzo e pubblicata online sul sito istituzionale. Il contenuto della nota, della quale si riporta testualmente nel presente articolo il contenuto completo, e’ stato divulgato, alle ore 11, anche mediante il canale web istituzionale della Regione Abruzzo, sul quale ha trovato spazio la notizia. Fonte del comunicato: regione.abruzzo.it