“Il diritto a vivere in un ambiente salubre, pulito e sostenibile in conformità ai dettami costituzionali e al diritto internazionale, è un diritto inviolabile”. Questo il commento della presidente di Chieti Viva Rita Di Falco e del consigliere capogruppo Giampiero Riccardo davanti alla situazione che gli studenti del istituto Savoia di Chieti “stanno vivendo al rientro in classe”. “Un diritto che diventa ancora più urgente se si declina in un ambiente scolastico”, continuano i due, “e invece i ragazzi dell’istituto industriale al suono della campanella si sono ritrovati di fronte ad una realtà ben distante da quello che dovrebbe essere una scuola. Classi sporche, neppure i cestini per i rifiuti. Al primo giorno di scuola gli allievi hanno trovato classi senza banchi, senza lavagne tanto che i professori insieme agli alunni hanno dovuto recuperarli in depositi di fortuna. Questo materiale stipato bloccava inoltre le uscite di emergenza costituendo anche un pericolo per l’incolumità degli stessi studenti. Si sono distaccati anche pezzi di controsoffittature, fortunatamente non colpendo nessuno. Finestre rotte, vetri per terra, pareti ammalorate, intonaco che cede. Questo è ciò che si trova in quella che dovrebbe essere la casa dei nostri studenti. Le macchinette per comprare acqua o piccoli snack sono spente, non è consentito ai ragazzi di uscire o di poterli acquistare nei pressi e la ricreazione si svolge in corridoi stretti, senza aria e con gli allievi tutti stipati. A tutto ciò si aggiunge pertanto scarsa qualità dell’aria interna, non adeguata illuminazione e carente efficientamento energetico e ammodernamento degli immobili. Sono stati coinvolti alcuni politici regionali e lo stesso presidente Marco Marsilio senza però ottenere alcun riscontro. Vivere in un ambiente scolastico confortevole, igienico e sicuro è un diritto fondamentale degli studenti e del personale: in un ambiente sano si vive, si apprende e si lavora meglio. Conosciamo l’impegno costante del dirigente scolastico, ma purtroppo da solo non basta. Occorre intraprendere un percorso che conduca all’implementazione di soluzioni tecnologiche di gestione e controllo che soddisfino i requisiti necessari a garantire ambienti sicuri e protetti: una necessità confermata anche dai piani di investimento presenti nel PNRR, di cui le scuole rappresentano una parte importante”.