Consiglio Regionale d’Abruzzo, ultime dal sito dell’Ufficio Stampa dell’Emiciclo:– “Questa mattina ho depositato una risoluzione a tutela della falda acquifera delle sorgenti del Tirino – aggiunge testualmente l’articolo online. Sulla base di una convenzione sottoscritta nel 2022 con l’Azienda acquedottistica pugliese, di cui il Consiglio regionale non era stato informato, è stato infatti commissionato al Politecnico di Bari e all’Università D’Annunzio uno studio sulla portata del Basso Tirino, finalizzato alla progettazione di opere di captazione e quindi allo sfruttamento della sorgente per fini idrico-potabili – aggiunge la nota pubblicata. Considerata la crisi idrica senza precedenti che sta provocando infiniti disagi nelle province di Pescara e Chieti, causata da una dispersione che tocca punte del 60%, riteniamo quantomeno inopportuna qualsiasi ipotesi di riduzione della portata del fiume Tirino, in quanto metterebbe ulteriormente a rischio il rifornimento di acqua per il territorio – aggiunge testualmente l’articolo online. Il rischio però non riguarda solo l’acqua potabile, ma anche l’uso idroelettrico e conseguentemente il lavoro nella valle del Tirino – aggiunge testualmente l’articolo online. Sulle grandi derivazioni idroelettriche la Regione Abruzzo è oltretutto in ritardo – riporta testualmente l’articolo online. Occorrono una modifica alla legge e un tavolo interistituzionale come richiesto dalla Società Chimica Bussi e dalla Burgo Group. Leggendo sulla stampa della rinnovata volontà di captare acqua abruzzese per alleviare la sete pugliese, mi sorge il dubbio che l’ateneo teatino non abbia valutato fino in fondo le ricadute economiche dell’operazione – Tralasciando le problematiche ambientali ampiamente affrontate, forse non si tiene conto della mancanza di “carburante” che verrebbe tolto alle centrali idroelettriche che oggi producono sull’asta fluviale – Si tenga conto che, se non vogliamo avvelenare i pugliesi, le captazioni dovrebbero essere fatte, perlomeno, a monte dei pozzi San Rocco, che oggi prelevano già 2 mc/sec e servono l’acquedotto del Giardino – aggiunge testualmente l’articolo online. Se si prelevano ulteriori 4-5 mc/sec l’apporto del Tirino all’Aterno Pescara verrebbe notevolmente ridimensionato – riporta testualmente l’articolo online. In queste condizioni sarebbero a serio rischio le centrali idroelettriche della Società Chimica Bussi, che non avrebbero più acqua di produzione, la centrale Enel di Bussi posta alla confluenza dei fiumi, e la centrale di Alanno – Per questo con la risoluzione in oggetto chiediamo alla Giunta di opporsi fermamente a questa eventualità, scongiurando la captazione dell’acqua della falda del Tirino verso l’acquedotto pugliese, e di adottare tutte le misure necessarie per tutelare le sorgenti in questione, informando periodicamente il Consiglio Regionale e la cittadinanza sugli sviluppi della situazione”. Così in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli – precisa la nota online. (com/red)
E’ quanto viene riportato in un comunicato diramato, oggi, dal servizio stampa dell’Emiciclo. La notizia, qui riportata secondo il testo completo del comunicato diffuso, riportato integralmente, e’ stata divulgata, alle ore 09, anche mediante il canale web istituzionale del Consiglio Regionale d’Abruzzo, sul quale ha trovato spazio la notizia. Fonte del comunicato: emiciclonews.it