- Spazio Pubblicitario 01 -
lunedì, Marzo 31, 2025
- Spazio Pubblicitario 01 -
HomePoliticaEmiciclo. Blasioli: “centri commerciali al posto di capannoni industriali. Centrodestra ci riprova”

Emiciclo. Blasioli: “centri commerciali al posto di capannoni industriali. Centrodestra ci riprova”

- Spazio Pubblicitario 02 -

Consiglio Regionale dell’Abruzzo, nuovo comunicato diramato attraverso l’Ufficio Stampa dell’Emiciclo:– “Potremmo definirlo ‘un classico di inizio legislatura’. Era stata infatti avanzata una prima volta nel 2019, poi ancora nel 2021, ed ecco che viene riformulata anche a distanza di un anno dall’insediamento della seconda Giunta Marsilio – recita il testo pubblicato online. Ci riferiamo alla proposta di localizzare centri commerciali di media superficie di vendita nelle aree industriali, rendendo possibile il cambio di destinazione d’uso”. Cos’ in una nota il vicepresidente del Consilgio regionale, esponente PD, Antonio Blasioli, e continua: “Nel 2019 il disegno era contenuto all’interno di un apposito progetto di legge a firma del Presidente Sospiri, nel 2020 era stato ripreso in un altro progetto di legge presentato dalla Lega, entrambi naufragati, mentre oggi risulta riproposto nella stessa forma all’articolo 17 della norma presentata dal consigliere Campitelli sul recepimento di alcune modifiche al Dpr 380/2001, la cosiddetta legge “Salva casa”. Nella scorsa legislatura l’iter della legge venne bloccato in primis dalle proteste delle associazioni di categoria del commercio, che la bocciarono in maniera netta e unanime costringendo il centrodestra a fare marcia indietro – recita il testo pubblicato online. Adesso si profila questo nuovo tentativo, ad opera di un altro proponente, ma il contenuto resta pressoché identico – Viene infatti consentita la realizzazione di strutture di media superficie di vendita in deroga alle previsioni della Legge Regionale 23/2018 (Testo Unico sul Commercio), nello specifico della lettera f-bis del comma 1 dell’articolo 11, che prevede l’esclusione del rilascio di autorizzazioni da parte dei Comuni per esercizi commerciali di media e grande struttura di vendita nelle aree industriali – La proposta di legge renderebbe dunque possibili le autorizzazioni solo per la “media struttura di vendita”. Categoria in cui rientrano, per i Comuni sotto i diecimila abitanti gli esercizi commerciali  aventi una superficie di vendita fino ad un massimo di 1500 mq, mentre per i Comuni con popolazione superiore il tetto massimo può arrivare fino ai 2500 mq. Strutture dunque chiaramente impattanti, che potrebbero sorgere di fianco a stabilimenti industriali, depositi e in aree interessate da un forte transito di mezzi pesanti – precisa il comunicato. Contro la stessa proposta, come detto, nel 2019, si sollevarono fortissime critiche da parte delle associazioni dei commercianti, le quali per il momento non sono state ancora audite nel percorso in Commissione del nuovo progetto di legge – recita la nota online sul portale web ufficiale. Una lacuna che speriamo di colmare nei prossimi giorni, anche a seguito delle nostre sollecitazioni, coinvolgendo non solo le organizzazioni del settore commercio, ma anche quelle degli industriali e le soprintendenze – recita la nota online sul portale web ufficiale. Sotto questo punto di vista non ha di certo aiutato l’assegnazione del progetto di legge in sede referente alla sola seconda commissione, che si occupa di territorio – recita il testo pubblicato online. Sarebbe stata invece opportuna un’assegnazione congiunta, coinvolgendo anche la terza commissione, che si occupa di attività produttive – Una scelta che come opposizione critichiamo fortemente e che personalmente ho chiesto di ripensare, anche in considerazione del fatto che nel 2021 analoga richiesta venne avanzata dall’allora Presidente della terza commissione Emiliano Di Matteo – che adesso presiede invece la seconda – durante la trattazione dei progetti di legge presentati nella scorsa legislatura – si legge sul sito web ufficiale. Una contraddizione tra l’altro già emersa in relazione al progetto di legge sulle aree idonee, la cui discussione ha completamente escluso la terza commissione, che ha tra le proprie competenze una delle materie più toccate dalla norma, ovvero l’agricoltura”. “Gli ultimi dati di Infocamere rilevano che tra il 2012 e il 2024 in Italia sono spariti quasi 130mila negozi al dettaglio, 3mila nel solo Abruzzo”, spiega Blasioli e precisa: “Nella città di Pescara si è registrata nello stesso periodo la chiusura di oltre trecento attività commerciali su duemila (-21,8%). Un trend aggravato peraltro dal crollo delle nuove aperture, passato, citando l’osservatorio Confesercenti, dalle 1.039 del 2013 alle sole 463 del 2023. Ora, la nuova legge non andrebbe di certo ad invertire questa tendenza, anzi – precisa il comunicato. Da un lato le nuove strutture andrebbero a impattare su tessuti e zone già sature dal punto di vista commerciale – recita la nota online sul portale web ufficiale. Infatti, come sostengono le organizzazioni di categoria, molte delle aree interessate dal progetto di legge si trovano nelle primissime periferie urbane – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. La norma finirebbe quindi per aggravare ulteriormente la crisi delle attività presenti nelle aree urbane – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. Dall’altro si correrebbe il rischio di incentivare la graduale desertificazione industriale della nostra Regione, sottraendo aree destinate alle imprese – si apprende dalla nota stampa. Anche in questo ambito, infatti, secondo i dati di Unioncamere, l’Abruzzo è risultato nell’ultimo anno maglia nera italiana per quanto riguarda il saldo tra aperture e chiusure di aziende”. “C’è poi una questione ulteriore, sottesa e collegata a quella esposta”, dichiara in chiurua il vicepresidente – recita la nota online sul portale web ufficiale. “Il 31 dicembre 2025 scadrà il blocco, vigente dal 2018, alle licenze per le grandi strutture di vendita (quelle superiori a 2500 mq anche in forma di parchi commerciali, outlet e factory outlet) previsto dall’Articolo 146 del Testo Unico sul Commercio regionale – recita la nota online sul portale web ufficiale. Qualora la misura non dovesse essere prorogata, nuovi permessi potranno essere rilasciati, e potranno anche essere riattivate le procedure per le autorizzazioni sospese dal 2018. E magari chissà, nel caso in cui la legge dovesse essere approvata, mediante una piccola modifica legislativa potrebbero essere proprio le aree industriali ad accogliere le nuove mega strutture commerciali – precisa la nota online. Proprio nei giorni in cui sembra essersi sbloccato nuovamente l’iter per il cosiddetto “Megalò 2” arriva dunque una nuova porta in faccia al mondo del commercio abruzzese, nonché al tessuto urbano delle città”, conclude Blasioli – aggiunge la nota pubblicata. (com/red)

E’ quanto viene riportato in un comunicato diramato, oggi, dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale dell’Abruzzo e pubblicata online sul sito EmicicloNews. I dettagli della nota, della quale viene qui riportato l’intero contenuto testuale, sono stati resi pubblici, alle 08, anche mediante il canale web istituzionale del Consiglio Regionale d’Abruzzo, sul quale ha trovato spazio la notizia. Fonte del comunicato: emiciclonews.it

 

- Spazio Pubblicitario 03 -
- Spazio Pubblicitario 04 -

Condividi questo articolo

Condividi l'articolo sui social o invialo tramite whatsapp ai tuoi contatti: clicca su una delle icone qui in basso e contribuisci anche tu a diffondere notizie e contenuti! Per te è un piccolo gesto, ma di grande importanza per la diffusione dell'informazione on-line.

- Spazio Pubblicitario 05 -
LEGGI ANCHE
- Spazio Pubblicitario 06 -

FOCUS PROFESSIONISTI E PMI

- Spazio Pubblicitario 07 -

RUBRICHE

- Spazio Pubblicitario 08 -

Ultime

RECENSIONI PRODOTTI