La trasformazione digitale ha avuto un impatto profondo su molti settori, tra cui quello dell’editoria. Negli ultimi anni, la crisi delle edicole e della stampa tradizionale è diventata una realtà evidente, con segnali preoccupanti che riguardano soprattutto il calo della lettura in Italia. Secondo i dati raccolti da ilPost, il numero di edicole fisiche in Italia continua a diminuire in modo costante, a riflesso della progressiva disaffezione nei confronti dell’informazione tradizionale. Sebbene la lettura su carta appaia come una forma di informazione ormai appartenente al passato, la digitalizzazione offre nuove possibilità di innovazione e diversificazione, soprattutto per un settore che deve costantemente adattarsi alle esigenze di un pubblico in evoluzione.
I numeri della crisi
Le edicole tradizionali, che storicamente sono state il principale punto di vendita di giornali e riviste, stanno attraversando una fase difficile. Il calo è graduale, ma la chiusura delle edicole è una tendenza che si è consolidata nel tempo. Prendendo ad esempio Roma, che da sempre ha avuto il maggior numero di edicole in Italia, dal 2019 al 2022 si è registrato un calo del 21%: dalle 1441 edicole presenti nel 2019, si è passati a 1138 nel 2022. Questo trend si riflette su scala nazionale, con il numero di edicole che è passato dalle 40.000 del 2009 alle circa 12.000 attuali.
Un aspetto interessante è che oggi il termine “edicola” non si limita più ai tradizionali chioschi. Supermercati, bar e tabaccherie hanno iniziato a vendere giornali e riviste, così che oggi, dei circa 25.000 punti vendita di pubblicazioni in Italia, solo metà sono edicole vere e proprie. Per sopravvivere, le edicole devono diversificare la loro offerta e trasformarsi in punti vendita polifunzionali, capaci di adattarsi ai nuovi bisogni dei consumatori.
Adattamento e soluzioni per il settore
Per affrontare la crisi, i governi italiani hanno adottato diverse misure a sostegno del settore della stampa. Un esempio è il bonus edicole, che nel 2023 ha previsto un contributo una tantum fino a 2.000 euro per le edicole. Inoltre, sono stati fatti tentativi per rimandare la direttiva Bolkenstein, con numerosi rinvii: l’ultima legge sulla concorrenza del 2023 ha stabilito che dal 2025 le concessioni sulle edicole dovranno essere rimesse in gara. Tuttavia, per affrontare la crisi in modo più strutturale, molti professionisti del settore chiedono misure più incisive, come la riduzione delle tasse sui giornali, incentivi per l’acquisto di pubblicazioni e maggiori finanziamenti agevolati.
Allo stesso tempo, è sempre più urgente una riconversione del settore per rispondere alla crescente digitalizzazione. In questo contesto, le edicole digitali rappresentano una delle soluzioni più promettenti.
L’ascesa delle edicole digitali
Se da un lato la lettura digitale sembra contrastare quella cartacea, il digitale offre vantaggi significativi, soprattutto in termini di accessibilità e rapidità nell’accedere alle informazioni. Le edicole digitali, infatti, potrebbero velocizzare il processo di accesso alle notizie, incentivando gli utenti a sottoscrivere abbonamenti. Molti editori, infatti, offrono ormai versioni online dei propri contenuti, e questo trend sembra essere destinato a crescere. Sebbene ciò possa segnare la fine delle edicole fisiche, le edicole digitali si rivelano una soluzione innovativa.
Le edicole digitali permettono di gestire tutti gli abbonamenti in un unico strumento, offrendo accesso a contenuti che vanno oltre giornali e riviste, includendo anche eBook, audiolibri e altri servizi multimediali. La possibilità di accedere alle informazioni in modo rapido e pratico, senza vincoli fisici, è senza dubbio uno dei punti di forza di questo cambiamento. Questa transizione potrebbe non solo rispondere alle sfide attuali del settore, ma anche aprire nuove opportunità per l’intero comparto editoriale dando inizio ad una nuova fase di questo settore.