Si riporta di seguito il comunicato pubblicato diramato dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale d’Abruzzo attraverso il portale dedicato EmiciloNews:
– I consiglieri regionali PD, Silvio Paolucci e Antonio Blasioli, riaccendono i riflettori sulla bonifica delle aree ex 2A e 2B del SIN di Bussi sul Tirino, il cui avvio era stato prefigurato in questi giorni – “Il cronoprogramma stilato dal Ministero delle Infrastrutture non è stato rispettato – spiegano i consiglieri – per giunta si starebbe sbloccando solo in queste ore la procedura di valutazione (ex art. 26 comma 6 del D.Lgs. 50/2016 – che sarebbe dovuta terminare a dicembre 2021), che tuttavia come sappiamo rappresenta esclusivamente il primo step dell’intero iter, cui seguiranno progettazione esecutiva e solo a quel punto i lavori veri e propri – precisa il comunicato. Poco meno di un anno fa, lo scorso 15 novembre, nel corso di un’altra conferenza il Gruppo Pd in Regione aveva prospettato i ritardi che si sono puntualmente verificati, e avanzato inoltre dubbi e interrogativi su una serie di ostacoli che potrebbero sorgere, non ultimo la questione dei costi, in base a quanto previsto dall’art. 4 dell’Accordo di programma del 3 maggio 2017 sottoscritto tra Ministero dell’Ambiente e Regione Abruzzo – recita il testo pubblicato online. Criticità in parte riportate anche nel verbale del 25 giugno 2021 – in cui il Ministero ha illustrato le problematiche alla Regione Abruzzo, all’Arta, al Comune di Bussi, la Polizia Provinciale e all’Ispra –, che non vanno sottovalutate e necessitano di attento esame – Proprio per questo sollecitiamo per l’ennesima volta il Presidente della Regione a sedersi al tavolo con il nuovo Ministro al fine di analizzarle – si apprende dalla nota stampa. Infatti, se il primo obiettivo resta avviare quanto prima, seppur con un anno di ritardo, la bonifica delle aree suddette, oltre a quelle dei capannoni ex Iprite e Fosgene, occorre scongiurare altresì che a causa di una delle problematiche illustrate nella nostra precedente conferenza stampa e nel citato verbale il progetto di bonifica, presentato dalla RTI Dec. Deme, non arrivi a compimento – riporta testualmente l’articolo online. Progetto che, ricordiamo, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato n. 4531/2021 è stato sottoposto dal Ministero, a norma dell’art. 26 comma 6 del D. lgs 50/2016, alla valutazione di un organismo di controllo accreditato, la R.T.P. Inarcheck/Conteco/No Gap Controls, che avrebbe dovuto esprimersi entro 30 giorni e che invece dovrebbe farlo proprio in queste ore, a distanza di ben 8 mesi dall’affidamento”. “C’è poi un aspetto che non va sottovalutato – sottolineano Paolucci e Blasioli – L’art. 4 dell’Accordo di programma per l’affidamento della bonifica, sottoscritto da Regione Abruzzo e Ministero il 3 maggio 2017, prevede che la Regione (che ha già versato sotto la Giunta D’Alfonso 1,5 Mln di €. in aggiunta ai 44.755.338,08 €. di cui alla L. 10/2011), dovrà assicurare la copertura di ogni ulteriore spesa necessaria per la procedura di gara – viene evidenziato sul sito web. Ciò significa che lo scorrere del tempo e l’incremento dei costi per la bonifica (motivato dall’aumento generalizzato dei prezzi di queste settimane) finiranno col ripercuotersi sul progetto del RTI Dec. Deme allo stesso modo della progettazione per il 90% a misura, causando una ulteriore interruzione della bonifica per reperire le risorse aggiuntive necessarie – si apprende dalla nota stampa. Col paradosso di una comunità abruzzese vittima dell’inquinamento della vallata del Pescara ma costretta a pagarsi la bonifica in luogo del soggetto inquinatore – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. Nel frattempo le aree 2A e 2B continuano ad inquinare, a dircelo è la Polizia Provinciale nell’ordinanza n. 14330 del 22 luglio 2022, che cita un documento l’Arta dove si legge – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. “non sono note al momento ulteriori fonti di contaminazione dei sedimenti diverse dalla lisciviazione e trasporto dei contaminanti presenti nei rifiuti individuati nelle discariche 2A e 2B e nelle aree circostanti”. In concluisione i Consiglieri PD chiedono che “per la bonifica delle aree ex 2A e 2B non si perda altro tempo, considerato che è ormai trascorso un altro anno e ne servirà almeno un altro prima di vedere iniziare la bonifica, e che si verifichino con il nuovo Ministro della transizione ecologica i dubbi e le perplessità sollevate a novembre 2021”. (com/red)
E’ quanto si legge in una nota ufficiale diffusa, in giornata, dal servizio stampa dell’Emiciclo. Il contenuto della nota, della quale si riporta testualmente nel presente articolo il contenuto completo, e’ stato divulgato, alle ore 09, anche sulle pagine del portale web del Consiglio Regionale d’Abruzzo, sul quale e’ stata data diffusione alla notizia. Fonte: emiciclonews.it