Avezzano, nuova nota pubblicata sul portale ufficiale del Comune:Il carabiniere rimase gravemente ferito in un attentato, ai tempi del governo Letta – si apprende dal portale web ufficiale. Martina, Cavaliere della Repubblica, è nata nel capoluogo marsicano Avezzano – Una cerimonia solenne, carica di emozione e di gratitudine, ha illuminato ieri la Sala Consiliare del Comune di Avezzano, dove è stata conferita la Medaglia d’oro di Benemerenza Civica al Maresciallo in congedo Giuseppe Giangrande e a sua figlia Martina – viene evidenziato sul sito web. Un atto sentito, attraverso il quale la città ha voluto rendere omaggio a due esempi viventi di coraggio, altruismo e amore incondizionato – L’apertura della cerimonia, alla presenza delle massime autorità civili e militari, è stata preceduta da un minuto di silenzio per Papa Francesco e dall’esecuzione dell’inno nazionale, sottolineando il forte legame tra il sentimento civile e quello spirituale che ha attraversato l’intero evento – Il Maresciallo Giangrande, gravemente ferito nel 2013 davanti a Palazzo Chigi mentre tentava di salvaguardare cittadini inermi dall’attacco armato di Luigi Preiti, da allora, ha riportato una grave paralisi degli arti – precisa la nota online. La sua vita e quella di sua figlia Martina si sono intrecciate in una battaglia quotidiana fatta di forza, resilienza e speranza – si apprende dal portale web ufficiale. Martina, nata ad Avezzano dove il papà ha lavorato per quasi 10 anni, tre mesi prima dell’attentato avvenuto davanti a Palazzo Chigi, aveva perso la madre – «La Benemerenza civica – ha ricordato il presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ridolfi – è l’attestazione di un dono d’amore ricevuto – riporta testualmente l’articolo online. Con questo riconoscimento, la città di Avezzano intende omaggiare due suoi figli, lontani nella geografia ma sempre vicini nel cuore, per l’esempio straordinario che hanno saputo offrire – recita la nota online sul portale web ufficiale. Dare senza chiedere nulla in cambio crea legami indissolubili, come ci ha insegnato Papa Francesco». Un richiamo al valore delle radici, alla memoria e alla capacità di rinascere dalle avversità è venuto anche dal sindaco Giovanni Di Pangrazio, che nel suo intervento ha sottolineato: «Premiare Giuseppe e Martina significa onorare il coraggio e la cura – si legge sul sito web ufficiale. Due virtù che vanno oltre la celebrazione di oggi: sono fari per le nuove generazioni – precisa la nota online. La nostra città, distrutta nel 1915 dal terremoto e poi ricostruita pietra su pietra, sa che solo chi ama davvero riesce a generare nuova vita anche dal dolore più grande». Tra i passaggi più intensi della cerimonia, l’intervento del Prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, che ha parlato di “riconoscimento al sacrificio estremo” e di “profonda gratitudine per chi ha scelto, anche a costo della propria incolumità, di anteporre il bene comune alla propria vita”. A portare il saluto della Chiesa, il Vescovo dei Marsi, monsignor Giovanni Massaro, che ha invitato a “una pioggia di bene per irrigare i cuori”, sottolineando come “la speranza possa nascere anche dal dolore e dalla sofferenza, se vissuti nella luce dell’amore più grande”. Parole vibranti sono arrivate anche dal Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri, Salvatore Luongo, che ha voluto ricordare che «non esiste carabiniere in congedo – recita il testo pubblicato online. Un carabiniere è carabiniere per sempre – recita la nota online sul portale web ufficiale. Giuseppe e Martina ci insegnano che il sacrificio, ovvero rendere sacro un gesto, è un patrimonio che dobbiamo custodire e trasmettere alle nuove generazioni». Presenti in sala anche il professore di storia delle Istituzioni Alessandro Acciavatti, l’assessore regionale Mario Quaglieri, il medagliato d’oro Gianluca Carlomagno e, in collegamento, gli ex ministri Mario Mauro e Angelino Alfano che erano al governo quando si verificò l’attentato – recita il testo pubblicato online. Proprio Alfano ha rievocato il drammatico contesto dell’attentato: «Quel giorno si voleva colpire un politico – riporta testualmente l’articolo online. Giangrande ha pagato il conto più alto senza che fosse il suo – recita il testo pubblicato online. A lui e a sua figlia va l’abbraccio di tutta la comunità nazionale». La storia del Maresciallo e di sua figlia – insignita dell’onorificenza di Cavaliere al Merito – è diventata nel tempo il simbolo di una resistenza silenziosa, quotidiana, fatta di gesti piccoli ma straordinari – Una testimonianza concreta di quella “dignità in azione” che non fa rumore, ma che tiene accesa la fiaccola della solidarietà e del coraggio civile – recita la nota online sul portale web ufficiale. La stessa Martina Giangrande, Cavaliere della Repubblica, ha sottolineato “vivere una vita così non è facile e purtroppo è un dolore costante – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. Però posso essere testimone che mio padre ha l’arma dei carabinieri nel cuore e nella testa – si apprende dal portale web ufficiale. Quel 28 aprile del 2013 ho fatto la promessa a me stessa e a mio padre: che avrei garantito una vita dignitosa a casa sua – viene evidenziato sul sito web. Mio padre è carabiniere nella testa e nel cuore”. La consegna della medaglia al carabiniere Giangrande sarà effettuata ufficialmente da una delegazione del comune di Avezzano nelle prossime settimane – A chiudere la cerimonia, l’intervento toccante dell’avezzanese Gianni Letta, figura di altissimo profilo istituzionale e morale, cittadino onorario del capoluogo marsicano – aggiunge testualmente l’articolo online. Letta ha voluto esprimere la sua personale commozione per una storia “che non è solo dolore, ma anche una grande lezione di vita”. Rivolgendosi ai presenti, ha detto: “avete visto la serenità, la naturalezza, il sorriso con cui ha parlato di questo grande sacrificio – recita il testo pubblicato online. Martina rispetta le istituzioni – Il suo discorso e il suo sorriso andrebbero scolpiti – precisa la nota online. Gratitudine infinita per lei e per il padre – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. Come spesso succede, i carabinieri che sono lo Stato si offrono a protezione e scudo degli altri” e poi “I carabinieri fanno il loro dovere con un supplemento d’anima – si legge sul sito web ufficiale. Vegliano sull’ordine pubblico come la mamma veglia sul bambino – aggiunge testualmente l’articolo online. Come Martina veglia sul suo papà” L’intervento, accolto da un lungo applauso, ha sigillato una giornata che resterà impressa nella memoria collettiva della città.
E’ quanto si legge in un comunicato diffuso, nelle ultime ore, dal servizio informativo del Comune di Avezzano. La notizia, qui riportata secondo il testo completo del comunicato diffuso, riportato integralmente, e’ stata divulgata, alle ore 06, anche mediante il sito internet del Comune di Avezzano, attraverso il quale e’ stata data diffusione alla notizia. Fonte della nota riportata: https://comune.avezzano.aq.it/