Consiglio Regionale d’Abruzzo, nuova nota diramata in giornata dall’Ufficio Stampa dell’Emiciclo:– “Grazie alla nostra mobilitazione sulla carenza dei medici di base in Abruzzo e, nello specifico a Carpineto sulla Nora, la Regione si è mossa, infatti abbiamo appreso in Consiglio regionale dall’assessore Verì che lo scorso primo febbraio sono stati contattati quattro medici di guardia medica – si apprende dal portale web ufficiale. Dopo mesi di inerzia e dopo ben due atti di impegno e di sollecitazione che ho prodotto per scuotere l’esecutivo abbiamo una reazione: se si avrà disponibilità da parte di uno di questi, Carpineto tornerà ad avere un medico, qualora non ci saranno risposte la Regione si è comunque impegnata a fare una chiamata obbligatoria per medici di medicina generale a tempo determinato – riporta testualmente l’articolo online. Questa, però, non è una soluzione definitiva, bensì l’ennesimo provvedimento tampone, per cui staremo in allerta per vedere se e quando finirà la vacanza del medico a Carpineto, rimasta da novembre con l’ambulatorio chiuso dopo la scomparsa del medico di famiglia”, così il consigliere Antonio di Marco – aggiunge testualmente l’articolo online. “Bisogna condividere con la Asl, con i medici di famiglia e le istituzioni del territorio un percorso che porti a una migliore ripartizione dei medici soprattutto sulle aree interne – continua Di Marco – . Non è pensabile che centri abitati per lo più da anziani e, dunque, con minori possibilità di movimento e di migrazione verso altri paesi, pur se vicini, restino senza un servizio così sensibile per la comunità. Carpineto, ora, ma anche la lunga attesa di Elice e la denuncia del sindacato dei medici di base sono tasselli necessari a costruire una soluzione concreta con le Asl, che non lasci scoperto nessuno a dia risposte alla comunità sul prevenzione e diritto alla cura, perché sugli abruzzesi gravano già i pesanti disavanzi prodotti dalle Asl, il costo dei farmaci necessario a ripianarli e la carenza di questi negli ospedali, le lunghe liste di attesa, i costi della mobilità passiva, cioè della scelta di curarsi fuori e la rinuncia a curarsi, che sebbene non sia un costo economico, ha un peso ben più importante perché condiziona e abbassa la qualità della vita delle persone e la sopravvivenza di migliaia di abruzzesi”. (com/red)
E’ quanto viene riportato in un comunicato diramato, poco fa, dal servizio informazione del Consiglio Regionale d’Abruzzo. Il contenuto della nota, della quale si riporta testualmente nel presente articolo il contenuto completo, e’ stato divulgato, alle ore 10, anche mediante il canale web istituzionale del Consiglio Regionale d’Abruzzo, sul quale ha trovato spazio la notizia. Fonte del comunicato: emiciclonews.it