Fino a qualche anno fa, il telegiornale rappresentava il principale punto di riferimento per l’informazione quotidiana. Le famiglie si radunavano davanti alla TV all’ora di pranzo o cena, aspettando con pazienza il momento in cui il conduttore avrebbe raccontato gli eventi del giorno. Oggi, invece, è raro trovare qualcuno che attenda le 20:00 per sapere cosa è successo nel mondo. Con l’avvento dei social media, l’accesso alle notizie è diventato immediato, continuo e – spesso – caotico.
L’informazione nell’era digitale
I social media hanno rivoluzionato il modo in cui ci informiamo. Facebook, Instagram, Twitter (oggi X) e TikTok sono diventati veri e propri hub di notizie. Basta uno scroll per avere una panoramica degli eventi del giorno, senza dover attendere una programmazione prestabilita. Ma questo ha avuto un impatto significativo sul nostro rapporto con l’informazione: gli interessati ora non devono più aspettare che una redazione completi il suo lavoro; un testimone diretto può pubblicare foto, video o aggiornamenti in pochi secondi, permettendo una diffusione immediata degli eventi. Un altro grande cambiamento è dettato dal funzionamento degli algoritmi dei social media che selezionano i contenuti basandosi sulle nostre preferenze, creando un’esperienza di lettura su misura. Questo approccio, però, può portarci in una “filter bubble“, escludendo opinioni e notizie che non si allineano con i nostri interessi o punti di vista. Le informazioni non sono più privilegio di chi possiede una TV o un abbonamento a un quotidiano. Chiunque abbia uno smartphone può accedere a notizie da tutto il mondo, spesso gratuitamente.
Telegiornali e Social Media a confronto
Se il telegiornale garantiva un’informazione organizzata, approfondita e basata su fonti verificate, i social media puntano sulla velocità e sull’immediatezza. Questa differenza crea un divario significativo: Mentre i telegiornali tradizionali seguono standard rigorosi per la verifica delle notizie, sui social media le fake news si diffondono rapidamente, creando confusione tra gli utenti. Inoltre i meccanismi dei social premiano chi arriva per primo, spesso sacrificando la precisione e la completezza. Occorre poi precisare che guardare il telegiornale era un’abitudine, un momento della giornata dedicato all’informazione. Con i social media, il consumo di notizie è frammentato e sporadico, diluito tra altri contenuti di intrattenimento.
L’impatto sulla società
Questo cambiamento non ha solo modificato il modo in cui ci informiamo, ma anche il modo in cui percepiamo le notizie. La disponibilità di aggiornamenti costanti crea una sensazione di sovraccarico informativo, il cosiddetto “information overload“. La possibilità di commentare e condividere ogni notizia ha trasformato l’informazione in un’esperienza partecipativa, in cui ogni utente può diventare parte della conversazione.
Di contro siamo e saremo sempre in balia delle decisioni prese dagli algoritmi. Se da un lato l’informazione sembra più libera e accessibile a tutti, dall’altro il modo in cui compaiono le fonti non dipende esclusivamente da noi. Come avviene sui motori di ricerca, un contenuto ottimizzato, scritto su un sito web tecnicamente corretto e veloce potrebbe comparire prima di una fonte più autorevole. Le tecniche di Search Engine Optimization sono fondamentali anche per le notizie in tempo reale di editori e agenzie stampa. Servizi e Consulenti SEO come montemezzani.it lavorano sulla struttura dei siti web per accrescere visibilità dei contenuti sul web, prettamente su Google ma, negli ultimi anni, anche sui canali Social.
E il futuro?
Il rapporto con le notizie continuerà a evolversi. Da un lato, i social media si stanno adattando per contrastare le fake news e migliorare la qualità dell’informazione. Dall’altro, il giornalismo tradizionale sta cercando di recuperare il terreno perso, integrando piattaforme digitali e offrendo contenuti su misura per un pubblico più giovane.
Ciò che è certo è che l’utente moderno non è più un semplice spettatore: oggi è attivo, partecipe e sempre più consapevole dell’importanza di scegliere fonti affidabili. E, forse, è proprio questa la vera rivoluzione del nostro tempo.