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Consiglio Regionale, la nota. Marcozzi: “In Abruzzo sia tutelato diritto aborto”

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Consiglio Regionale d’Abruzzo, nuova nota diramata in giornata dall’Ufficio Stampa dell’Emiciclo:

– “I numeri che leggiamo dalle agenzie di stampa sui medici obiettori, e le linee di indirizzo fissate da Regione Abruzzo nel 2021, rischiano di mettere ostacoli al diritto delle donne di decidere liberamente l’interruzione di gravidanza – viene evidenziato sul sito web. Invece di seguire pedissequamente la legge e le linee di indirizzo del Ministero della Salute, che prevede la somministrazione del farmaco Ru486 anche nei consultori, nel nostro territorio ci si è continuati a nascondere dietro alla formula della forte raccomandazione di somministrazione in ambito ospedaliero – riporta testualmente l’articolo online. Invece di intervenire per garantire che ogni struttura lavori secondo le prescrizioni di legge, si sono sempre cercate scappatoie inaccettabili – precisa la nota online. Per avere tutte le informazioni del caso e consentire alla Giunta regionale di spiegare le proprie linee di intervento per il futuro, porterò il caso in Consiglio così da fare chiarezza una volta per tutte”. Ad affermarlo è la consigliera regionale e presidente della Commissione d’inchiesta sull’Emergenza Idrica in Abruzzo, Sara Marcozzi, che prosegue: “Le percentuali di medici obiettori che leggiamo dalle agenzie di stampa devono farci riflettere: nella Asl di Pescara e di Chieti si supera il 90%, in quella di Teramo si arriva all’80%, all’Aquila il 75%. Numeri che devono farci riflettere e che dovrebbero attivare la Giunta regionale – recita la nota online sul portale web ufficiale. Un Sistema Sanitario regionale vicino alle esigenze delle donne dovrebbe pensare a proteggerle, ad allargare gli strumenti a garanzia dei loro diritti e non mettere ostacoli – precisa il comunicato. C’era già stato un tentativo, un anno fa, di istituire una legge regionale sui bimbi mai nati con cui la Asl si sarebbe sostituita alla volontà dei genitori, scavalcandoli nella decisione se procedere o meno alla sepoltura di un feto di età inferiore alle 28 settimane – recita la nota online sul portale web ufficiale. Il tutto ignorando completamente il dolore e il tormento che possono esserci alle spalle di una scelta come questa per una donna – si legge sul sito web ufficiale. Mi sono messa personalmente di traverso a quel progetto di legge, tanto che perfino la Commissione regionale Pari Opportunità ha dato parere negativo perché illegittima e incostituzionale – Mi auguro che non ci siano altre sveltine su questa linea da parte della Giunta”. “Alcuni reportage sulla stampa che abbiamo letto nei giorni scorsi sul tema aborto in Abruzzo raccontano di situazioni molto complicate – si legge nella nota ufficiale pubblicata online sul sito web istituzionale. Su questa materia prevale la normativa nazionale su quella regionale, quindi la sola cosa che deve essere fatta è rispettare le prescrizioni dello Stato – E se i consultori sono tra le strutture autorizzate a somministrare la Ru486, devono essere attrezzati di conseguenza – viene evidenziato sul sito web. Mi auguro che arrivi chiarezza in Consiglio regionale”, conclude Marcozzi – (com/red)

E’ quanto viene riportato in un comunicato diramato, poco fa, dal servizio informazione del Consiglio Regionale d’Abruzzo. La notizia, qui riportata secondo il testo completo del comunicato diffuso, riportato integralmente, e’ stata divulgata, alle ore 09, anche sulle pagine del portale web del Consiglio Regionale d’Abruzzo, sul quale e’ stata data diffusione alla notizia. Fonte: emiciclonews.it

 

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